in occasione di una pubblicita' elettorale. Mi piace parlare dei miei colori, delle musiche e della mia fotografia e dei miei racconti. . Questa foto mi piace. I colori li trovo brillanti, lo sguardo di lei sensuale ed ammiccante, il movimento si vede. Le luci non erano delle migliori; naturalmente è una foto a luce ambiente con sesibilita' 1600 iso, l'effetto pero' è quello che volevo. Lavorando in digitale secondo me si sfruttano di più i colori e si può lavorare con poca luce ambiente, sinceramente in questa circostanza ho saturato un po' i toni. Il mosso è giusto, rende il movimento ma non disturba.
sabato 27 febbraio 2010
venerdì 19 febbraio 2010
PROFUMO PROFUMI PROFUMIAMOCI
Bergamotto e Benzoino, un blog da seguire e da annusare. Marika è una mia carissima amica, un po' figlia, un po' sorella, alle volte anche mamma. L'eta' non è importante. E giovane, bella, solare e piena di iniziative e passioni: La sua più grande "I PROFUMI". Per questo ha organizzato delle serate a tema presso la Profumeria Caleri di Via XXV aprile. Per ogni serata una serie di profumi diversi ma con le stesse basi (legno, agrumi, vaniglia, ecc). Lei spiega al suo pubblico femminile, ma con qualche signore presente, cosa sono i profumi detti di nicchia, i profumi veri, quelli fatti con materie prime importanti e selezionate. Da quando mi ha fatto avvicinare a questi profumi, io assolutamente non posso neanche più da lontano sentire gli altri, quelli più chimici. Io, naturalmente, non so spiegarVi bene queste cose, ma Vi assicuro che questo mondo del profumo è meraviglioso, sembra di spaziare per il mondo, di vedere paesi meravigliosi, colori magici. Gli odori sono sensuali e anche un po' erotici. Ieri sera è stata dedicata alla vaniglia ed agli agrumi, non sono i miei preferiti, io decisamente scelgo fragranze legnose e speziate. Sono uscita che ero tutta profumata, con cartoncini profumati in tasca e mi sono svegliata stamattina che avevo ancora sui polsi profumo di Tam Dao. Grazie Marika baci
DIGITALESI DIGITALENO
Non faccio altro che pensare........al mio lavoro, a quanto è cambiato. Tutto il giorno la mia testa gira, gira, rifletto. Io, che lavoro qui in questo Studio esattamente dal 1971 e posso dire di avere visto tutta l'evoluzione della fotografia, non posso fare a meno di RIFLETTERE su questo mestiere-arte. Arrivata giovanissima nello Studio Leoni, ho conosciuto praticamente tutta la vecchia generazione di fotografi e fotografi lo erano sul serio. Allora niente autofocus, niente program, tutto manuale, bisognava conoscere perfettamente la tecnica, saper giocare con essa, non avere le mani tremanti (gli obiettivi erano pesantissimi), non ci si poteva permettere di sbagliare perche' non esistevano le correzioni. I procedimenti degli sviluppi e delle stampe erano altrettanto complicati e necessitava la professionalita', conoscere le carte, i tempi di sviluppo, gli acidi , saper "tirare" gli sviluppi allungandone i tempi. Gli odori...Io ho sentito tutti quegli odori delle camere oscure, ho visto migliaia di immagini apparire sotto gli ingranditori, ho lavato e stralavato migliaia di copie asciugandole poi su delle lastre bollenti (la carta era ancora baritata), tutto ritmato, tutto con tempi precisi. Ma quando le prendevi in mano erano FOTOGRAFIE VERE. LA CARTA ERA CARTA. iL BIANCO E NERO ERA BIANCO E NERO. l'emozione di vedere un tuo piccolo capolavoro, una tua crazione, era ineguagliabile. Non solo scattarla, ma stamparla, col taglio tuo, un discorso che si faceva per ogni immagine, un racconto. Magia, praticamente MAGIA.....Ci ricordiamo come era bello il rumore dello scatto delle vacchie macchine fotografiche? Clak e poi l'attesa e la soddisfazione di vedere . Il primo segnale è stata la carta plastificata, poi le nuove attrezzature con autofocus e programmi- Ma la fotografia resisteva.
Poi, senza neanche quasi accorgermene, le cose sono cambiate. La digitale avanzava. Io, sinceramente, non provavo molta simpatia. E cosi', per tanto tempo, ho continuato a lavorare con due macchine, una analogica e una digitale. Sinceramente la digitale veniva troppo comoda per spedire le foto ai giornali, mi evitava di perdere ore ed ore in giro per le Redazioni. Ma piano, piano mi rendevo conto che le stampe stavano scomparendo per lasciare posto ai cd. Tutto il lavoro di provinatura, numerazione e selezione veniva sostituito con "scaricare", correggere, rinumerare, inviare, mandare per mail. Incominciavo a pensare che la fotografia iniziava a perdere il suo valore. Le richieste prima erano precise, venivano rimunerate nel giusto modo, poi "mi mandi una foto, ti do la mail", tutto si risolveva li', come se i fotografi giocassero, come se fotografare non fosse più un lavoro, ma uno schiacciare semplicemente un pulsantino. Credo che tutti noi che facciamo questo mestiere o arte, meglio , abbiamo molto faticato in questi anni, per imparare, per adeguarci nostro malgrado, per fare comunque del nostro meglio, per trovare nonostante i cambiamenti la migliore qualita' di inquadrature, di luce, di eventuali stampe . Per me è stato difficile. Penso che oltre ad essere dei fotografi abbiamo dovuto imparare ad essere dei grafiici, poco riconosciuti pero'. Ma non si può fermare il progresso. Si continua ad andare avanti, inventandosi giorno per giorno come districarsi meglio in questi cambiamenti. Io mio lavoro è ora digitale, mi permette di essere più veloce, forse mi da' meno ansia di attesa, è molto diverso, ma ho bisogno di ritornare e per questo rispolverero' le mie vecchie attrezzature, PERCHE' ho bisogno di sentire ancora TRASCINARE IL RULLINO. Ho bisogno di aspettare gli sviluppi, ho bisogno che la gente ancora apprezzi un lavoro che non tutti, come si pensa ormai, sanno fare. Ho bisogno di SODDISFAZIONE.
venerdì 12 febbraio 2010
PASIONES il TANGO CHE PASSIONE
Continuo la mia storia fotografica con il tango. Ieri sera Pasiones al Teatro Genovese. Non so se preferisco le donne o gli uomini in questo ballo. Sono talmente belli tutti... Le donne hanno delle gambe stupende e una carica erotica incredibile, gli uomini non magrissimi danno l'idea della forza e della protezione. Come dovrebbe essere insomma.... Un gioco vecchio come il mondo ma cosi' giusto. Noi dovremmo sempre manifestare la nostra femminilita', la nostra civetteria con gli sguardi, i movimenti del corpo, gli ammiccamenti, la dolcezza, loro ci dovrebbero dare protezione, calore, avvolgerci nelle loro giacche e farci sentire al ,sicuro. MA E' COSI'? Oggi....
giovedì 11 febbraio 2010
VOGLIA DI SPAGNA
oggi rispolveravo un po' le mie foto del 2006 quando sono andata al festival del Flamenco. queste sono due tra le mie preferite. Ricordo perfettamente quella sera: un teatrino in una stradina un po' sperduta ma con tanta gente che si affrettava per andare a vedere lo spettacolo. Io ero con le mie amiche ballerine o solo appassionate, ci siamo fermate in un baretto a mangiare qualcosa, ma li' in qualsiasi posto si suona e si respira l'aria del flamenco. Ero lontano da casa ma misembrava di essere a casa.
mercoledì 10 febbraio 2010
DANZA CHE PASSIONE.......
Da quando ho tendinite e non posso più ballare, il mio desiderio più forte è fotografare la danza, non importa quale, basta che lo sia. Mi piace cogliere dei particolari, delle angolazioni,dei colori e mentre fotografo e ballo con l'anima, è un tutt'uno: Fotografo con la danza. Una meraviglia. Un piacere fisico inimmaginabile che mi sale dalla pancia, va alla testa, al cuore, all'udito, risveglia tutti i miei sensi ormai un po' addormentati dalla paura della vita. Li' la mia vita riprende, mi sento giovane, bella e con tanta voglia di tutto, di vestirmi colorata, di trovare la mia fantasia, e soprattutto la speranza, la speranza di essere ancora una persona, non solo mamma, moglie, nonna, di essere Paola. uesto mio lavoro sulla danza è iniziato con il Flamenco, ora procede con altri balli e quando finiro' vorrei fare proprio un lavoro con queste fotografie sperando che da esse si possa trarre tutta la sensualita' e la gioia che voglio esprimere.