giovedì 5 novembre 2009

ANDARE OLTRE

Oggi va molto meglio. Sono le 20 e sono ancora in ufficio. E' il posto dove, nonostante a volte dica il contrario, sto meglio quando mi sento bene. Tutte queste vecchie Agende, fotografie, negativi, saranno milioni, mi fanno compagnia e mi sembra che tutte queste persone mi girino attorno. E' dal 1971 che lavoro qui dentro, tranne qualche breve periodo che ho fatto la mamma a tempo pieno ed ho potuto vedere tante facce, di uomini, donne, bambini, politici, attori, sportivi, preti, suore, tanti, tantissimi sguardi tristi, allegri, persi, addolorati, curiosi, furbi, corrotti, pensierosi,
profondi. Tutti questi sguardi fanno parte di questo meraviglioso archivio, un archivio storico che va dal 1937 ad oggi. Ma tutta la parte che io preferisco non è quella moderna, digitale, ma quella vecchia, dei negativi veri, delle foto stampate su carta vera, dell'odore degli sviluppi e degli acidi, della magia delle camere oscure, della profondita' e della prospettiva. Comunque la cosa più affascinante per me è prprio vedermi passare tra le mani la storia, la vita fluire, riflettere sulla vita, su tutto ciò che siamo stati e saremo. Pensare in modo più ampio come salire in alto, alto, vedere il mondo che gira, che vive, si rinnova con la morte e la vita, le cose che hanno fatto i padri vanno ai figli, e poi i figli crescono e cosi' via. E tutto questo è un processo ripetibile come i fiori, i prati, gli alberi, la luce e il giorno, l'inverno e l'estate.

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